Una storia nella storia.
La Storia è quella del ventennio fascista ed in particolar modo la bonifica dell’agro pontino.
In questo contesto Pennacchi racconta la storia della sua famiglia, simile a quella di tante altre famiglie “reclutate” nel Veneto, nel Friuli per addomesticare una terra mai stata tale in quanto da sempre palude e acquitrino.
Una storia in cui si intrecciano vicende famigliari impregnate nelle vicende di quegli anni, il colonialismo, le leggi razziali, la guerra fino alla debellazione del flagello della malaria da parte degli americani.
Un libro di pancia, di vicende reali, raccontate con passione, un pathos palpabile.
L’autore riesce a prenderti per mano e guidarti attraverso quegli anni di fatica di sudore e di speranza, per uomini e donne che vogliono sfuggire dalla fame e costruire un nuovo futuro.
Questo libro è un capolavoro.
“Quello che è stato è stato, e non c’è niente da fare. L’unica – per un uomo – è andare avanti. Tenersi il dolore nelle viscere e continuare a fare quel che s’ha da fare: fino all’ultimo istante di nostra vita”.
Antonio Pennacchi